Пляж неудачника

La spiaggia del fallito

Pubblicato da Valerio Cori il Gio, 19/08/2010 - 16:33
Camminando sulla spiaggia, proprio lì sul bagnasciuga l'ho incontrata. Signora Povertà è una donna malridotta, maleodorante e non proprio di bell'aspetto. Qualche frate e qualche santo hanno provato a nobilitarne il nome, ma è durata poco. Ha un'aria triste e rassegnata, molta gente l'ha conosciuta e l'ha disprezzata, ogni volta che la vedono vorrebbero scappare, piangere o magari urlare. Alcuni, esasperati dalla sua compagnia, si sono gettati nelle braccia di Signora Morte, anticipandone la sicura visita. Signora Morte scova chiunque, prima o poi.
Mi guarda come se non fosse sorpresa di vedermi in questa spiaggia deserta. Leggo nei suoi occhi di essere solo uno dei tanti, ma vi scorgo anche la debolissima speranza che io sia l'ultimo. Non parla molto, è indolente, quasi scocciata. Aspirando il fumo della sua sigaretta mi chiede dove ho lasciato Signor Lavoro e le racconto di quanto in questa epoca sia difficile da rintracciare, di come sia perennemente in viaggio. Sussurra con un ghigno intriso di disprezzo "Porco bastardo!". Continuo a raccontarle che da mesi non si fa più trovare, non risponde e se provo a chiamarlo dice che si farà vivo lui. E così sono qui, ho perso la casa e la famiglia. Cerco di nascondermi dai Cugini Debito, dalle Sorelle Tasse e da Don Mutuo.
Fissiamo qualche minuto il mare, la guardo giocare con i piedi nella sabbia fino a che si ferma, senza voltarsi prende un largo respiro e inizia a parlare con un tono di voce da segreteria telefonica. Non importava che lì ci fossi proprio io, era un discorso che avrebbe comunque fatto indipendentemente dall'interlocutore: "Conosco due sorelle di Casal del Prossimo che forse potrebbero aiutarti. Io sarò con te finchè non le troveremo. Tutto ciò che devi fare è sperare che si facciano trovare perchè non puoi mai e poi mai pretenderle, altrimenti ti puoi scordare il loro aiuto. Carità e Fraternità sono fatte così. Fortuna loro che ogni tanto mi concedono qualche pausa tra un cliente e l'altro. Ah se solo si riuscisse a trovare la vecchia Nonna Uguaglianza, potrei sparire da questo mondo insieme a quelle sgualdrine di Signora Opulenza e Signora Avidità. Senza contare il fatto che quel bastardo di Lavoro finalmente la smetterebbe di andare in giro a bighellonare e starebbe al suo posto." Ora il suo umore è cambiato, è divenuta acidissima.
Cala la notte e ci stendiamo sotto alle stelle ascoltando il ripetersi ostinato delle onde. Pian piano arriva altra gente e con loro, le riconosco, Signora Fame e Signora Solitudine. Mi sento perduto in questa notte di luna piena, sento il mio cuore stringersi e irrigidirsi, raccolgo le ginocchia al petto e chiudo gli occhi. Forse prego, forse dispero, forse mi arrendo, forse ho capito chi sono.