Произведение «Interpretatore dei sogni romanzo» (страница 14 из 16)
Тип: Произведение
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Interpretatore dei sogni romanzo

dormiente e non andare nel sogno per sempre… Questo filo è la famigerata serotonina, l’ormone del sonno, che sostiene la pesona nello stato contiguo…
- Ma a questo filo capita di strapparsi?..
- Sai, cosa capita? L’anima va nei mondi lontani e per tantissimi anni non riesce a tornare… Per dieci o anche vent’anni. Che cosa fa nei suoi giri, non lo possiamo sapere… E comunque, di seguito ritrova la sua dimora, il suo involucro. Tutto questo si chiama il sonno letargico, “la vita inferiore”. Può capitare dopo una trauma di carattere fisico oppure spirituale, o dopo una malattia…  allora questo “gene del tempo”,  questo “orologio”,  di cui ti ho parlato, non è in grado di sintonizzarsi con il ritmo necessario per la vita. Se uno si priva del sonno a forza, comincia a vaneggiare in realtà, cioè rimane ossessionato dalle allucinazioni. Ma se il filo si spezza, perdiamo quest’infelice, o al contrario felice, per sempre…
- Lui… muore…
- Hai ragione.  A volte questo filo, questa ragnatela, il filo di Arianna,  è troppo solido, e sai cosa succede in questo caso?
Lisa mi ascoltava attentamente, dimenticata la sua solita ironia.
- Una persona non può addormentarsi? Insonnia!!
- Niente affatto. La tua insonnia proviene dal caffè e dai melodrammi prima di andare a letto... Ho scherzato. L’insonnia di una persona normale, è un inganno, che gli danno alcune sostanze. Lo stesso caffè, per esempio…
- Io invece ho un tè… Bevi, bevi, se no, si raffredda…- si è messa a ridere, ma io sentivo, che le è interessante.
- sì… ecco il caffè, caffeina, per esempio, “dice” al nostro organismo che va tutto bene, l’orologio è aggiustato, si può continuare a vegliare. In realtà non è così, per questo motivo il caffè a grandi quantità fa male. Ancora peggio il concentrato, tratto dalle sostanze naturali, oppure uno psicotropico artificiale, ciò che chiamiamo droga. Non ha caso si chiama con la parola dalla stessa radice che il sonno, MORFINA! Morfeo - SONNO, e MORFINA – droga…Mette in marcia un meccanismo, che detta al cervello, usando le semplici parole, che il suo stato d’anima corrisponde completamente a quello naturale, e non serve nessun sonno, si può lavorare senza smettere per una settimana o di più,  lavorare come una macchina.  Può suscitare la morte dell’organismo…  la persona non ha ristabilito l’equlibrio di natura. 
Ecco, vorrei tornare al nostro discorso di prima… Se il filo, di cui ti ho parlato, è troppo robusto, può portare dietro a sè nei suoi errare e vagare il corpo impotente, e così vediamo una sonnambula, il cosidetto lunatico.  Così… Una persona si muove e non lo sente, perchè la sua anima è lontana, ma non così lontana per non tornare praticamnete all’ora del risveglio. E poi ci sono anche delle persone, che non dormono proprio per niente.  Siccome, per fartelo capire bene, il loro orologio biologico è sincronizzato con quello naturale, sempre, non deve essere “aggiustato”, quindi non ha bisogno del sonno… Queste persone non dormono mai… Lo puoi immaginare, mai! 
- Vuoi dire che non si stancano mai?
- Altro chè. Si stancano come tutti. Ma io ti avevo già detto prima che la stanchezza e il sonno sono due cose diverse. I possessori di queste particolarità si riposano sdraiati oppure seduti in poltrona. Questi fenomeni sono un’altra prova di quello che ho detto per quanto riguarda le funzioni del nostro sonno! 
Il nostro SONNO, piccina mia, non è per il riposo, ma per il lavoro, per vivere ancora un giorno in conformità col girare della terra, ancora un giorno sotto il sole. Così!
- Dio mio, che estro poetico: “…ancora un giorno sotto il sole…” Non ti posso convincere, che ho capito tutto, ma grazie, mi hai spiegato molto. Da oggi in poi domirò più attenta, conoscendo le cose, e non andrò mai lontana per le vie di Morfeo.
 - Devo andare via, sorellina, grazie per il tè, non ti voglio più rubare altro tempo.
 Il mio tentativo di uscire così veloce  non è era per niente convincente, troppo frettoloso, e già presa la maniglia della porta in mano, ho comunque domandato:
- Dimmi, Lisa, ti è mai apparso, per esempio, in sogno Giaccone? …Ti viene mai in mente?
- Cosa vuol dire, “…per esempio, in sogno …”? No, non me lo ricordo proprio per niente. Appunto oggi,  il mio ospite mi ha fatto ricordare qualcosa…. E perchè me lo chiedi?
Mi si è avvicinata quasi rasente e mi ha guardato attentamente negli occhi. Non so che cosa ci ha visto, posso solo indovinarlo, ma Lisa ha preso in sua mano la mia mano chissà perchè umida, ed ha pronunciato con una voce sorda ed estranea:
- Vengo a trovarti domani verso sera… Parleremo di tutto. 
Sono uscito in via sterminata, non mi tratteneva più nessuno, non capivo, perchè mai sono venuto qui, e non sapevo dove andare adesso… 
Sù, via, a casa mi può veramente aspettare qualcuno. Soprattutto perchè non ha neanche bisogno delle chiavi, il mio caro amico sat benissimo anche senza quelle…
… Dunque, non ho detto niente a nessuno… Il mondo per me è cambiato, invece, ed io ho paura di confessarmelo.
Dalla radio accesa si sentiva la musica, che accompagnava una voce maschile, non molto grande, ma di piacevole timbro morbido. La voce cantava del suo amore per la vita, che per se stesso non è una cosa nuova. “Perchè non nuova, amare la vita così, nel modo disinteressato — è un dono raro”.  Dove posso parlare con me stesso, è nella mia macchina.  La melodia mi cominciava già a dare sui nervi, l’ho spenta con un movimento seccato. Preferisco il silenzio…  
Ma il silenzio non viene mai, il radioregistratore non mi ubbidisce.
I suoni che son diventati proprio spiacevoli come su una pellicola consumata, continuavano a starziare il mio udito… Gli ho dato il colpo con la mano
 - “… che …  per…  se ste…”, - ho sentito prima che arrivasse il benedetto silenzio.  Son stato costretto a strpparlo  con tutti i cavi e rivetti. Ho gettato il registratore sul sedile accanto, con una mano ho fatto il numero del mio paziente di stasera. Che cosa potevo rispondere alla sua domanda: PERCHE’? Perchè il nostro appuntamento non avrà più luogo? Perchè il medico si è ammalato di schizofrenia, ha già allucinazioni di udito e di vista… a momenti arriveranno le allucinazioni di olfatto… 
Grazia a Dio, è arrivato il silenzio, posso abbandonarmi tranquillamente nelle mie riflessioni… Se il mio lavoro continua a procedere così, fra un po’ non avrò da che vivere…
“…E perchè vuoi vivere. E’ comunque un’occupazione molto noiosa…”
“ La vita per me, brutto bastardo, non è solo caminare per la terra, mangiare, bere ed altre azioni di carattere fisiologico… La mia vita principale si svolge internamente… dentro me stesso… E’ un iceberg. Le sensazioni fisiologiche è solo un piccolo frammento della vita da te menzionato, tutto il resto è una vasta esistenza,  sta dentro, in profondità, è infinito, chiaro, caro mio bastardo?” — E comunque lui è riuscito (?!) a tirarmi dentro una discussione surrealistica!
«Proprio così? Ti volevo proporre una gioia, e tu non mi fidi… non mi ascolti…  Mi son lottato a lungo per te, ma tutto è inutile… ».

Ed è per questo che volevo il silenzio! 

“Borbotti sempe del tuo amore, - continuava la voce rauca come dal vuoto, nonostante tutti i miei oltraggi,- dici di essertti innamorato di un uomo… Tempo fa ho cercato di spiegarti, cosa vuol dire – amare un uomo…  Ma tu hai sempre delirato e continui a delirare degli ANGELI! Alla fine te l’hanno rifilato…»
“ Ma tu sai che adesso non mi interessi più, neanche per stizzarmi”, - cercavo di fare una voce indifferente.
“… Neanche tu mi interessi… ADDIO... lasciami per la fine cantarti una canzone…  la tua preferita… che parla della vita…»
“Davvero?!  Ma sarà possibile, per la fine?! E’ difficile crederci! Mi sembra di rimettermi in salute… Non bisogna solamente…»

 Chi è quel cretino che corre per la corsia opposta con i fanali abbaglianti?!
Come è passato velocemente il tempo…  Fa così buio… perchè vado senza aver acceso i fanali?
E’ impazzito, quest’autista, amatore della luce, gli suono il claxon, non mi sente?!!
“COMPRATE I NOSTRI FANALI, PRODOTTI DALLA “K& FIGLI”! NESSUNO POTRA’ ESSERE PIU’ LUMINOSO DI VOI!”
“Li ha comprati”, – una beffa assurda ha sfrecciato nella mia testa.
Qualche ombra informe, con due grandissimi occhi-proiettori si stava avvicinando a me con il far veloce ed inesorabile… Secondo me peseguiva uno scopo solo - abbagliarmi, mi “avvitava” questa luce abbagliante direttamente nel cervello…
«STOP»!! Automaticamente ho chiuso il viso con le mani, per un secondo solo, ho lasciato il volante… «STOP»!!.. “Ti chiedo… ti chiedo… togli… togli questi… luci del diavolo!!» 
Mi sono afferrato al volante, cercando di trattenere la macchina, che a mo’ di un giocattolo, si stava girando su una starda stretta dalle forze ignote…

….Si è sentito uno stridore, qualcosa mi ha dato un colpo nel petto,   come una scarica elettrica mi ha scottato il corpo…   La mia testa si è rovesciata indietro e si è picchiata contro il sedile senza nessuna sensazione del dolore, le mani si son rimesse da sole sul volante, che sentivo proprio dentro il mio torace…

Mi sembra di non aver perso i sensi… ho visto nei bagliori della luna e dei fanli che si trovano lungo la strada, che la mia macchina stava al ciglio della strada vicino ad un albero, ed il volante mi ha strettamente schiacciato nel sedile. Con uno sforzo, schiudendo le palpebre,  sono riuscito a vedere alla mia destra,  una siluetta torbida, che, inchinandomi alla finestra aperta,  mi diceva qualcosa…
- Lisa… Lisa? Come mi hai trovato… sì… sì …. Te l’avranno comunicato… starò qui da molto tempo … Aiutami, Lisa…  Aiutami …  tirami fuori da qui…   mi fa male qualcosa nel petto… 
Mi guardava nel modo strano -  dolce e triste, poi ha preso la mia mano in quella sua ed ha iniziato a stringerla, nel modo commuovente , come in prima infanzia, nei rari e felici momenti della nostra amicizia… Ho scosso la testa, come un bambino, non volendo più sopportare il dolore e dimostrare il coraggio.
- Com’è bello che qui non son solo, con me ci sta la mia Lisa e…  ancora… c’è qualcuno ancora … qui c’è tantissima gente…
 Perchè mai quest’impressione?..   L’impressione della presenza… sarà mio fratello?  Oppure…
- …AN…  AN? Sei tu? -  ho girato la testa alla sinistra, ed ho visto quello che volevo vedere nelle ultime ore della mia vita. Può darsi che durante tutta la mia vita, una persona che amavo più di questa vita… 
- AN … mi hai segiuto…  mi hai trovato…  Come mai…  sei qui?..   Aiutami…  TU… Riuscirai a farlo, … togli questo peso dal mio petto…  Ti chiedo, AN … Lo sai… io…. così…  mi mancavi tantissimo, non mi ha mai mancato così nessuno… 
Angiol non diceva niente. Mi guardava tranquillo, come non se fosse per niente meravigliato della mia situazione attuale…

  Attraverso la nausea, che arrivava già alla mia gola e la vaghezza delle siluette, sono riuscito a notare, che AN era vestito di una cosa chiara e leggera.
Una persona situata a sinistra,  si è avvicinata senza affrettarci alla macchina, si è inchinata a me attraverso la finestra aperta, e senza nessun sforzo ha tolto il peso dal mio petto.  LUI era così vicino, che ho sentito il suo odore, leggero e quasi impercettibile, l’odore del vento fresco…
 Dio mio, com’è leggero…    respiro proprio bene… Mi son rivolto a Lisa ed ho detto abbastanza chiarmente: 
- Scusami, Lisa … sorellina mia…  devo parlare con questa… persona, - e mi son lentamente liberato la mia mano dalla sua palma…

La macchina si apre facilmente,  ed io ne esco addirittura troppo liberamente per le me condizioni….
AN mi guarda tranquillo, senza fare nessun altro movimento per andarmi incontro. Mi stende la sua mano con la palma in su, come invitandomi da qualche parte…
- Finalmente, AN, mi hai trovato,- non mi vergogno più della mia intonazione pietosa e lamentevole.
- Sì, ti aspetto, e non son da solo…- e LUI ha fatto un cenno con la mano libera da qulche parte dietro alle mie spalle. 
- AN … - gli faccio un passo incontro, comprendendo, che non voglio più nascondere ciò che sento e non lo farò più… - AN, senti quest’odore familiare? Lo senti? Non è il tuo odore, tu sai di vento… hai l’odore del vento… E qua, invece, AN – è la cannella, proprio quella, lo ricordi?! — nella mia voce suonava una gioia fuori posto.
- Guarda, chi è venuto da te, guardati indietro, -  e lui per un’altra volta ancora, senza far caso al mio impeto, senza nessuna emozione mi indica alla stessa direzione…

Mi giro la testa e vedo una ragazza, chissà perchè molto familiare a me…  e nel cor mio nasce una sensazione sorprendente e gioiosa, che mi son separato con lei giusto ieri…
 Sta vicino a me, ma allo stesso tempo in lontananza… 
La ragazza mi stende lentamente prima una e poi un’altra mano.
Vedo nel bagliore della luna il luccicare del tessuto argentato del suo vestito che fluisce dale spalle, ma la luce dei suoi occhi raggianti, verdi con delle piccole macchie dorate, è più forte del luccicare d’argento.
Come si può vedere questa luce e perchè brilla a questa distanza?!
No, no, io capisco tutto, non chiedo più niente!! Il mio cervello che tortura sempre l’anima con delle domande, che mi complica la vita con delle riflessioni infinite, alla fine si tranquilizza, gli è dato comunque di capire  che il suo lavoro attualmente è privo di senso…
- E’ Gianna, la conosci,…  ti aspetta, — ha detto Angiol con una voce monotona,- ti aspetta… e non solo lei…
- Non solo lei?.. C’è qui anche mio fratello? Forse mi cerca mio fratello?  ... Il mio fratello maggiore,.. – che pensiero strano mi viene in mente.
- Non c’è qui… 
- Ma perchè?- faccio io una domanda stupida, come se tutto il resto fosse assolutamente chiaro per me.
- Non lo può fare… per il momento…
- Ma lui non è un prete…
- Non gli è permesso….
-…Perchè, per quello che ho visto allora… quando ero bambino… per il suo amore per quelli che sono come lui?.. Ma io… anch’io… anch’io
- E’ un’altra cosa. Non indugiare, va. La tua strada non è con me…
- Non con te!- Ho sentito ad improvviso una semplice rabbia umana,

-  Non con te?! Ma perchè mi hai ingannato per tutto questo tempo?!!  TU sei un ANGELO?!! Dio mio! Sei Angelo della morte! tu sai esattamente il giorno e l’ora del mio trapasso!…  ma perchè mai a questo punto mi rompi l’anima per tutta la vita, alludendo ognora alla mia scarsa duratura?!! Perchè non mi hai ricoperto il cervello con il velo di dimenticanza del mio futuro decesso, perchè io non soffri la paura ogni notte?!
Perchè non mi hai permesso di trascinare la croce a me destinata tranquillamente in oscurità beata e felice, siccome non mi è dato di cambiare niente?!

Il mio cervello si ribella, non volendo sottomettersi e cedere ai sentimenti ed alle sensazioni che affluivano, non volendo rendersene conto, che adesso non è lui quello che comanda, non è lui quello che mi possiede tutto intero… non mi possiede più…

- Anche noi ti amiamo,- ha pronunciato ad improvviso quello che stava vicino a me,- ti amiamo, come qualsiasi mortale sulla terra. Non l’hai sentito durante la tua vita? Non hai mai sentito, come di sera, perdendo le forze, di mattina ti svegliavi, riacquistandoli di nuovo? – con queste parole SI AVVICINA QUASI RASENTE A ME, mi mette sulle spalle le sue mani fini e mi dà un bacio sulla fronte.
 L’odore di un vetro leggero e fresco mi riempie l’olfatto, ed io sento, come dentro di me si apre una nuova vita, una vita inevitabile, allettante, piena di vento e di spazio… 
…Mi dirigo verso Gianna. Vado dalla mia sorellina amata, dal mio ANGELO terrestre. Le gambe camminano da sole senza nessun sforzo … sento una leggerezza sorprendente, non mi sono mai sentito così leggero…

La amo, la mia GIANNA!!  Lo amo, il mio ANGIOL!! Non ho mai amato nessuno così come amo mia sorella e…  ANGIOL… Sì, adesso lo so — LUI è così. LUI è un ANGELO.  Nella mia vita ho avuto solo due passioni perenni – per mia sorella e per un ANGELO …  Tutte e due le più forti  e tutte e due platonici.
Nient’altro può esserne paragonato …
Li amavo così tanto, perchè li avevo persi, perchè li cercavo… li ho cercati per tutta la vita… perchè non ho mai potuto godere la loro compagnia pienamente… perchè facevano nascere in me un AMORE … un’amore per se stesso… un amore come una sensazione della vita…
Ho sentito come le palme della “RAGAZZA D’ARGENTO” entrano in quelle mie,  e mi trascina dietro a sè. Il SUO sorriso, uguale a quello di prima, tantissimo tempo fa, sempre morbido e tranquillo… Non si è cambiata proprio per niente…

 Mi rivolgo un’altra volta a guardare ANGIOL.  Non si muove e mi segue con lo sguardo… 
 Vedo adesso come è maestoso LUI! 
Come sono belle le sue lunghe vesti bianchi, voglio buttarmi in ginocchia davanti a lui e baciare le falde del suo chitone…
 
Faccio un movimento, senza togliere le mani da mia sorella, muovendomi verso  un essere, che mi era diventato ormai il più vicino sulla terra, con un’intenzione di sfogare i sentimenti che mi riempiono oltre misura.
 Ma mi ferma il suo sguardo,  imperioso, ma allo stesso uno sguardo da patrono, uno sguardo con cui non mi ha mai guardato prima! 

- E’ ora, - dice con indifferenza il mio amico di poco fa, ed io

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Абдоминально 
 Автор: Олька Черных
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