senza nessun pretesto, - mi porterà alla fine, la benevolenza di Dio, la felicità e la pace. Lei cosa pensa di zaffiri? — E la vecchietta mi ha portato proprio sotto il naso un pietra, presa da chissa dove. Me l’ha portata talmente vicino al viso, che mi sembrava, che mi volesse inserirla direttamente nell’occhio…
- Sono nato in gennaio, e la mia pietra è il granato,- ho risposto io automaticamente, scostandomi per quanto fosse possibile dalle mani senili, che tenevano un corindone azzurrino dalle dimensioni spaventose. Che felicità credere alla benevolenza divina della pietra!! Si può vivere solo con questo.
- Mi dica per favore, Isolda Vladimirovna, non sente per caso nessun rumore? Come se qualcuno stesse battendo il ferro?..
- Sì, sì, caro mio, sento sempre peggio. Il che proviene dal silenzio costante che mi circonda… Un battito? No, non sento nesssun battito… Però vedo il sangue sul suo gomito! Caro mio, si è ferito?! Ma quando?!
- Ho paura che debba proprio andare… MI dispiace molto, ma non riusciamo a fare oggi una seria conversazione, non ha senso di continuarlo…
«Ma in che cosa vedi il senso? Eh?! C’er il senso di venire qua oppure ci sarà un senso di partire da qua?!! Probabilmente volevi impiccarti, ma hai fatto confusione tra il collo e il gomito, furbacchione…»
No, no, mancava solo questo!! Non questa voce stridula e noiosa. Ma cosa mi prende alla fin fine?!! Basta, non voglio più sentirlo! Basta così!
- Dunque, Isolda...
-…Vladimirovna…
- Sì, chiedo scusa, Isolda Vladimirovna… La chiamerò uno di questi giorni, e ci mettiamo d’accordo,… quando tornerò a visitarla…- ho pronunciato io, senza preoccuparmi che mi alzavo troppo in fretta, e mi stavo già praticamente indietreggiando verso l’uscita.
- Ma non potrà…
- Che cosa?!! Che cosa ha detto?!
La mia paziente mi stava già aprendo la porta d’ingresso, salutandomi con la stessa gioia di mezzora fa… Mezzora? Oppure… Quanto tempo ne sarà passato? Sì, prendendo in considerazione tutto quanto è passato moto più tempo.
-Sì, sì, caro mio, la saluto, le dico “arrivederci”… Guarda, mio tesoro, oggi farà ben caldo, sì, cara mia, vieni più presto a mangiare… - le ultime parole non riguardavano più me, ma un piccolo cagnolino che si è avvicinato al terrazzino con un abbaiare gioioso.
- Ha detto che “… non potrò”… Che cosa non potrò?
Ma Isolda Vladimirovna mi ha già voltato le spalle, e parlava con il cagnolino, con la stessa animazione che c’era nella nostra conversazione… sicuramente le era indifferente, con chi parlare. Bastava che la conversazione toccava solo lei.
Mi sono sentito smarrito, come un bambino lasciato dai genitori in una grande città a lui sconosciuta. Volevo trovare un angolo appartato, inficcarmici dentro, avvolgermi negli stracci, rannicchiarmi ed addormentarmi per sempre…
“…Non potrà…”??! Ma cosa vuol dire? E chi di noi sente male?!!
Meccanicamente ho preso il posto nella macchina e l’ho messa in marcia, senza fare troppa attenzione all’abbaiare del cane nei miei confronti.
“ Fermo, Miscia, non si fa così, sei troppo sensibile per fare lo psicanalista”… Sì, ma c’è qualcosa che non va con me… Sarà stato AN ad influenzrmi così? Ma perchè mai? Non avrò mai visto degli uomini giovani e belli, un po’ “fuori di sè”? Oppure non mi hanno mai fatto un’impressione così forte? E poi, quando ha fatto in tempo per andare via? Di notte, mentre dormivo? Ma non mi ricordo di dormire! Non posso distinguere il sogno dalla realtà?!! Tutto il giorno di ieri sembrava una realtà malata… e l’altro ieri anche… E… Da quando ho iniziato a percepire questa realtà insana? Dal momento quando mi son svegliato e ho visto la luna? Oppure ancora prima quando… quando … Ma cos’era prima?.. Ma perchè devo rievocarmi tutto questo?.. An mi aveva detto… mi ha detto che qualcuno era morto?.. Ma chi? Perchè mi ha emozionato così tanto? Certamente mi ricordo di tutto, ma le allusioni che mi aveva fatto sono assurde, è un assurdo totale… Questo ragazzino è veramente anormale… Sto di nuovo pensando a lui… Il discorso dedicato alla Gianna? Ma cosa poteva sapere di lei? L’odore di cannella…
Forse… Sarò innamorato… Innamorato di quest’uomo?.. Oppure c’è un’altra cosa che mi preoccupa?.. Per me non ha importanza, se lui è un uomo o una donna?! Ma può esserci sul serio? Sarà una psicopatia!! Il sesso è determinante nei sentimenti del genere. Nei quali “sentimenti”? Non sento per lui una voglia sessuale, è un’altra cosa… io… ma lui, chissa perchè, mi è necessario come l’aria! Diavolo! Non può esserci! Alla fin fine non posso lavorare, non posso concentrarmi su niente! Sento dei battiti strani, sento che qualcuno mi perseguita… i portatori della pizza, gli spazzini con le tute color arancione!!. Sarà veramente il mio cuore che batte?.. Ma perchè mai? Perchè mai ho deciso che “batte il mio cuore”? Sicuramente mi sarò addormentato di nuovo con tutto gusto. Dove ho graffiato il mio gomito? Probabilmente quando mi ero addormentato… Tutti questi sentimenti e emozioni mi fanno venire in mente il soufflè di carota — molto volume, un colore vivace— E NESSUN PIACERE!! Tutta la vita di oggi mi fa pensare al SOUFFLE DI CAROTA…
La macchina andava senza far rumore tra gli sprazzi di sole, i rami ombrosi degli alberi vicini alla strada. Non c’era nessun rumore, non sentivo più quei colpi ritmici sulla mia macchina. Alle otto di sera dovevo fare una visita ad un altro paziente. Se dovessi cancellare l’appuntamento? Bastava fare un numero per cancellare tutto. Sicuramente oggi non potrò essere utile a nessuno.
Sarà il caso di andare dalla sorella? Lei come sempre accoglierà cordialmenet suo fratello, mi farà il pane tostato all’aglio che mi piace così tanto, che mi farà scricchio ai denti,… le racconterò TUTTO… Tutto che cosa?!! Che cosa le racconterò? Che ho incontrato un uomo simile ad un ANGELO?.. “Lisa, che gioia ho finalmente incontrato un ANGELO!!! Evviva!!!” Oppure: “Lisa, mi sono innamorato di un uomo fantastico, senza di lui non posso vivere. Appena chiudo gli occhi, vedo subito il suo viso, i suoi zigomi alti, senza un minimo segno della barba,
(lo puoi immaginare, Lisa, , senza un minimo segno della barba?!!), i suoi occhi scuri e languidi, occhi fantastici! Lisa, nascondono dentro un UNIVERSO…
Mi parlano dell’ ETERNITA’!! Sì, Lisa, son uscito di senno, come sei riuscita ad indovinarlo? Sembro proprio un pazzo? Sì. Non mi sento molto stabile… Anzi con il fisico va tutto bene… e perciò che riguarda l’anima invece… sono venuto proprio per questo, Lisa…”
…Giusto, mi conviene fare un salto dalla sorella. Cinquanta chilometri al sud, è in fin dei conti solo una mezzora di macchina per una strada molto buona… Che devo fare a casa adesso? Perchè mi affretto così tanto per tornare nel mio appartamentino piccolo e afoso? Ho addirittura lasciato la mia paziente prima dell’ora prevista… Bastava ascoltare ancora per un’ora la storia delle zebre, e mi avrebbe già pagato la visita. E’ chiaro che mi sarebbe ben difficile aiutarla… Come si fa ad aiutare una donna anziana ed insoddisfatta, a meno che non si tratti proprio dell’aiuto di carattere fisico, ma ciò non fa parte dei miei obblighi, e sicuramente lei non ne ha nessun bisogno…
Basta un po’ di attenzione… attenzione … qualche buona domanda, che le fa venire la voglia di rispondere… Mi trascina la voglia di tornare a casa, perchè… è più che chiaro il perchè — spero che LUI venga. Verrà, si metterà nella poltrona, che avrà già dimentcato il calore del suo corpo, accavallerà le gambe ed accenderà una sigaretta…
LUI fuma? Questa è la cosa che mi sembrava assurda e non inerente. Non lascia delle cicche…Ieri sera non ci ho fatto caso. Ma come fuma?! Stamattina ho svuotato un portacenere che era pieno delle sigarette bruciacchiate e sgualcite, ma intere… Ma si sente sempre il fumo dentro… Le avrò fumate tutte quante io in due giorni? Ma sì, lui fumava, me lo ricordo con esattezza, come mandava il fumo dalle sue narici fini… MA non gli stava bene, non gli sta bene fumare, non lo deve fare… Devo dirlo ad AN, quando ci rivedremo… Sono curioso di sapere perchè, secondo me, non deve fumare? Ma LUI deve sapere dove vivo?!! Vagare di notte in cerca di me?!! Oppure ho finalmente incontrato un ANGELO, un ANGELO onnisciente... un ANGELO che fuma… Vuol dire come son io, così è il mio ANGELO … Bene, posso ancora scherzare, almeno con me stesso…
«Sì, caro mio, puoi ancora fare tantissime cose con te stesso, ti conviene raccontarle?..»
- Ma va al diavolo!!
«E’ l’unica cosa che mi puoi rispondere a questa domanda delicata?»
- E’ quello, che ti posso rispondere a qualsiasi tua domanda…
Sono proprio stufo della maledetta canaglia, domani stesso andrò da uno psichiatra nella mia stessa clinica. Ci andrò di sicuro… Quando mi vedono, mi diranno: “Salve, dottore”. Ed io gli rispondo: “Cari amici, purtroppo non sono più sano e salvo, mi sono gravemente ammalato! M sono innamorato di un ANGELO! Adesso lo sogno continuamente … vivo solo di lui, anzi senza di LUI – non vivo… Ma mi dovete capire – non voglio stare con lui fisicamente, assolutamente no, Dio me ne liberi! Sento solamente chissa perchè, che devo stare con LUI! Adesso - devo sempre stare con LUI!! Egregi signori, sapete cosa vuol dire PER SEMPRE?! Capito nel senso che intendo io. Ma… come potete sapere cosa vuol dire - PER SEMPRE?.. Prima non lo sapevo neanch’io. Ma sono uscito fuori una notte buia - e… son venuto a saperlo!! Non c’è nessuno a chi lo posso raccontare, per questo motivo son venuto da voi, cari colleghi. Siete professionisti, vero? Quindi, questa creatura divina mi vuole portare via, amici miei!! Mi fa delle allusioni, per così dire… E fra poco vi lascerò. Lo volete sapere com’è LUI, ANGELO? E’ simile a noi… Fuma anche! E sapete che cosa mangia LUI? Che cosa ci piace, a noi due? Non riuscirete mai ad indovinarlo — un piatto divino — è un… D’altronde, non ha importanza… Non è facile capire che lui è proprio LUI! Ma io l’ho saputo fare, cari amici miei, preziosi colleghi… Pare, che anche il Ministro del Ciel ha distinto chi sta di fronte a voi,.. ed ho ancora tempo per comunicarvelo… E intanto, curatemi con le vostre medicine psicotropiche, perchè io possa finalmente, impazzire sul serio! Che, vi sembra che io stia così male? Perchè mi guardate così meravigliati?”
Mi sono scosso, scacciando questa voce, ed il mio monologo anche, avendo dentro me stesso una seria paura di sentire qualche risposta alla mia domanda cretina, mi sono scosso in un modo tale che ho girato il volante nel modo assai brusco. La macchina ha cavillato, ed ho sentito sotto le gomme il fruscio della ghiaia sull striscia lungo la strada. Proprio così i nostri sogni si trasformano in una realtà… Mi mancava solo finire in una fossa a causa delle discordanze interne! Riflettendo non ho notato neanche di aver già fatto metà strada per venire da Elisabetta, la mia ormai unica sorella. Ci frequentavamo come prima non molto spesso, nella maggior parte dei casi per telefono. Ma i nostri rapporti negli ultimi anni sono diventati proprio calorosi e disinvolti. Se ci vedevamo, succedeva solo nei momenti, quando era necessario a tutti e due, oppure ad uno di noi. Durante le nostre lunghe e piacevoli conversazioni non toccavamo quasi per niente, il nostro passato: l’infanzia, e un fratello ed una sorella ormai perduti. A volte ricordavamo Afanassy, ma ormai aveva la propria vita di mare lontana da noi, nella quale non faceva entrare più nessuno.
- … Si, Michelino, ho un po più di un’ora di tempo. Verso sera devo andare all’ospedale. Quella persona, son già tre giorni che è in coma… Non torna in sè, nonostante che abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare… Oggi è il mio turno, assisterò al suo letto…
- Perchè ti è così caro, Lisa? Avrete investito in lui troppe medicine?
- Non scherzare così, Michelino. Mi è molto caro. Mi è caro… come te… Ma non ne parliamo adesso, parliamo invece di te. Come sta il mio fratellino? Che cosa sogna? Sei venuto così spontaneo, si sarà successo qualcosa? Spero che non sia successo niente di straordinario?
- Aspetta, aspetta, “…COME ME”?!! Ma cosa vuol dire “…come me”…? Avrò sentito male?” è un paziente che ti è caro come me?!! - Probabilmente comincio ad avere i problemi con l’udito, o con la testa, avrò una malattia mentale…
- Lisetta, sai, c’è qualcosa che non va con me… Sento quello che non voglio sentire proprio per niente…
- Dunque, c’è qualcosa che non va anche con me, siccome sento molto spesso ciò, che non vorrei mai sentire.
- Non mi prendere in giro, Lisa, non intendo per niente le solite chiacchiere che riguardano le amiche ed i capi... Che cos’è questa musichetta? Sarà, Аndrea Bocelli ? O sbaglio?
Ho fatto un giretto intorno a una piccola camera chiara, dove, si vedeva lontano un miglio, ci abitava una donna. Una melodia umana mi ha rassicurato per un po’. Una palma di colore verde vivace in un tino di ceramica, una gattina di vetro trasparente su una etagère a chiocciola mi hanno fatto tornare all’equilibrio mentale.
- Nella tua casa si sta molto bene, Lisa. Il tuo mondo è accogliente ed armonioso. Forse proprio per questo stai sempre senza un uomo, non ammetti qua una continua presenza maschile. Non ne hai bisogno, piccina. giusto? Mi sono voltato a guardare mia sorella. Sorideva con il fior delle labbra. La sua testa bionda si è inclinata con un gesto di civetteria maliziosa. Così sembrava giovanissima.
- Com’è che mi hai chiamato? “Piccina”? Ma ti ricordi, chi mi chiamava così? E’ il termine di Giaccone, che Dio l’abbia in gloria, mi chiamava sempre così – “piccina”… Come mai Michelino mio te ne sei ricordato?
Non sa, che cosa è successo con me in questi giorni, io invece non mi meraviglio più di niente… Meno male che non l’abbia chiamata Gianna… Gianna.
- Senti, ma ti viene in mente qualche volta la nostra Gianna? – Invece della risposta ho fatto una domanda, inusuale.
- Ti abbandoni nei ricordi, veramente c’è qualcosa che non va con te, Mischa. Ho ragione?- Mi ha chiesto lei, abbassando un po’ la voce senza una minima idea di rispondere alla mia domanda cretina. Sentiva con la sua fine anima femminile che era meglio non toccare questo tema… Chi sarà uno psicologo di noi due: io oppure lei!
- Vuoi un altro te, ti piace il te al gelsomino, giusto? Abbassa un po’ la testa, che aroma, lo senti? Non fare smorfie. Mi ricordo sempre la tua malignità: se andavo proprio fiera di qualcosa cucinato da me, annusavi il mio capolavoro culinario e arricciavi il naso… Mi arrabbiavo da matti e gridavo: “…non è vero, è molto buono!” A volte cercavo anche di fare un colpo sulla tua testa insopportabile… … Oggi è veramente una giornata strana, stiamo vagando per il passato, non mi ricordo di averlo fatto prima, o sbaglio? Ha steso le braccia davanti a sè, aveva le dita intrecciate, il che era il segno della sua ansia.
- Probabilmente dovresti semplicemente sposarti? – ha aggiunto lei.
- Il tuo gelsomino sa di eleganza e graziosità. Io arriccio il naso invece semplicemente perchè il vapore della teiera è caldo.
- E cosa dici per quanto riguarda di sposarsi?
- Sei una maga, mi sembra di essere innamorato sul serio… per la vita e per la morte, in senso diretto della parola…
- Allora sposati, vedrete insieme i vostri sogni, e poi ve li racconterete alla tazza del caffè mattutino, - ha cercato di scherzare, senza capire, com’è doloroso per me questo tema.
- Non è possibile, Lisa, te ne spiego dopo il perchè…
- Vedo che sei depresso, sei troppo stanco. Devi riposarti, dormire bene, prendere delle forze…
- ... Seguire un vecchio alato nella corona di papavero... No, cara mia, dormendo una persona non si riposa. Durante il sonno sia il cervello che il sistema nervoso di un uomo lavorano anche meglio del solito. – Ho notato che la sorella come per ischerzo, ha strabuzzato gli occhi ed ha unito le soppraciglia, dimostrando in questa maniera, che è prontx di ascoltarmi e anche, può darsi, apprezzare una nuova lezione del ciclo: “Il sonno ed i sogni”...
- Quando una persona si reca negli abbracci di Morfeo, - ho continuato io impassibile, - avvicina il suo “orologio” interno, quello biologico all’orologio esterno, quello naturale. Durante il vegliare, questo “orologio” o ritarda o va avanti... in modo individuale. Per questo processo bastano quindici-diciassette ore. Per riavere l’equilibrio— sei-otto ore. E per riposare ci basta sdraiarsi sul divano o sedersi in poltrona. E’ così, sorellina…
- Ma se una persona lavora molto fisicamente, va a letto, per riposare indipendentemente dall’ora del giorno?
- Sì, è così, quando si lavora molto o mentalmente o fisicamente, l’orologio interno di una persona, per così dire, perde l’equilibrio prima, e bisogna aggiustarlo, usando la lingua comprensibile…
- Interessante. Grazie per una lingua comprensibile. — Ha sorriso, e sulla guancia destra è apparsa una fossetta.– Ma tutto questo non è altro che una teoria…
- Non ho ancora finito… Un uomo durante il cosidetto sonno, va con l’anima per il mondo fine. In quei momenti la sua sostanza contatta con le anime simili, ma capita anche con gli spiri estranei. Il suo corpo nel frattempo rimane a sbuffare tranquillamente nel letto, è collegato con la sostanza con un sottile filo d’argento che non li permette di separarsi... Per rimanere
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